Il sesso nelle relazioni a lungo termine

Il sesso non si fa,  è un luogo in cui si va. 

Quando incontriamo qualcuno che ci piace e il nostro sentimento è ricambiato la maggior parte di noi ambisce a creare intimità, condivisione, a volere sapere tutto dell’altra persona. Cerchiamo certezza, permanenza, presenza, vogliamo costruire un nido sicuro, ma una volta che abbiamo soddisfatto questo bisogno ci rendiamo conto che abbiamo perso il desiderio sessuale.

Mentre esigiamo affidabilità dal partner, abbiamo anche un bisogno fondamentale di novità, mistero, avventura, rischio, pericolo, imprevedibilità. Vogliamo tutto da una unica persona: se mi ami fammi sentire al sicuro, ma fammi provare anche il brivido della sorpresa, regalami novità ma dammi familiarità.

Ma amore e desiderio sessuale parlano linguaggi diversi. L’amore è altruista il desiderio no; l’amore è “avere” richiede presenza, il desiderio è “volere” sottintende un andare verso, un esplorare.

Come possiamo conciliare questi due aspetti così fondamentali per gli esseri umani e per le relazioni di coppia?

Per rispondere a questo interrogativo la psicologa Esther Perel ha intervistato persone di oltre 20 paesi chiedendo loro in quale contesto o situazione si sentivano più attratte dal proprio compagno/a.

Il primo gruppo ha rilevato di essere attratto dal partner quando è lontano, ad esempio per lavoro o per vacanza. Per queste persone immaginarsi con la persona amata evoca nostalgia. Sperimentare la mancanza quindi alimenta il desiderio sessuale per l’altro/a.                                                                         

Il secondo gruppo ha riferito di provare attrazione quando osserva il partner in situazioni di vicinanza ma che non coinvolgono una relazione di intimità o di confidenza, ad esempio nel momento in cui il partner sta tenendo un discorso pubblico, mentre è assorbito da un’attività che lo appassiona, mentre socializza ad una festa.  Per questo gruppo, il desiderio è innescato dalla possibilità di vedere la persona amata da una giusta distanza, che suscita senso di familiarità ma anche un po’ di mistero. Lo slancio erotico abita proprio in questo spazio tra noi e l’altro, è qui che nasce l’attrazione verso il partner.

Per il terzo gruppo invece sembra che il desiderio sia legato alla presenza di notivà. Quando la persona amata mostra parti si sé diverse, quando ci fa ridere, quando racconta una sua passione, quando ci porta con il pensiero e l’immaginazione là dove ancora non siamo stati. La novità non ha a che fare con posizioni fantasiose sotto le lenzuola, ma con la capacità di far uscire e mostrare nella relazione i molteplici aspetti di sé.

Il sesso è un andare verso e l’erotismo è la capacità di immaginazione, di potersi pensare differenti, di liberare se stessi e di esplorare quei luoghi sconosciuti.

Esther Perel commenta i risultati del suo studio dicendo che il sesso ha un suo linguaggio, una sua poetica e che l’erotismo può essere coltivato. Lo alimentiamo ogni volta che esprimiano la parte di noi curiosa, misteriosa, giocosa ma soprattutto quando decidiamo di trascendere noi stessi sotto l’impulso vitale dell’immaginazione.

Bibliografia:

Esther Perel. (2007). Mating in captivity: Unlocking Erotic Intelligence. Paperback.

Altri progetti

Cerca sul sito