Il qui e ora della terapia

Numerosi studi in psicologia indagano quali siano gli ingredienti del successo terapeutico. Anche le persone che iniziano la psicoterapia pongono domande sul lavoro che andranno fare con lo psicologo, chiedono quali elementi sono determinanti per la buona riuscita della psicoterapia e spesso cercano di dare molte informazioni sul loro passato affinché queste possano aiutare il processo terapeutico. Molti autori sostengono che il qui e ora è la fonte principale di efficacia della psicoterapia. Passato e futuro appartengono al regno del pensiero, che alimenta le speranze e le paure per il domani e ricostruisce ininterrottamente ciò che è accaduto ieri. Il presente così rimane schiacciato tra il passato e il futuro, ma la nostra unica possibilità di essere felice domani è essere felici oggi. Il qui e ora si riferisce a ciò che avviene nel momento della tarapia, nello studio dello psicologo, nello spazio tra terapeuta e pazienti e ora, in questo preciso istante. Si tratta, come dice Yalom, di un approccio astorico perché il passato della persona non è al centro del processo terapeutico.

Perché il qui e ora è fondamentale in terapia?

II rapporti interpersonali. Ogni essere umano nasce all’interno di una relazione. Durante tutta l’esistenza l’ambiente interpersonale nel quale viviamo influenza l’individuo che diventeremo. Se siamo stati ascoltati, derisi, valorizzati, svalutati, amati, tutte queste esperienze determineranno l’immagine che avremo di noi stessi. Sentiamo di meritare amore, siamo dipendenti dall’altro? La maggior parte delle problematiche umane riguarda proprio i rapporti interpersonali che sono anche il motivo per cui molti si rivolgono allo psicologo. Il lavoro terapeutico mira proprio a eliminare quegli ostacoli che permettono alle persone di vivere relazioni soddisfacenti.

La terapia è un microcosmo sociale.  Se nella vita una persona è aggressiva, disattenta, compiacente, seduttiva, ironica, perfezionista, creativa lo sarà anche nel rapporto che instaura con il terapeuta. Ciò che una persona mette nella relazione con il terapeuta riflette il modo in cui sta nei rapporti nella vita fuori lo studio. La relazione tra paziente e terapeuta è fondata sull’esperienza che entrambi vivono insieme a livello cognitivo, emotivo nel qui e ora della seduta e all’interno di un contesto benevolo e non giudicante.

Bibliografia: Bara B. (2018). Il terapeuta relazionale. Ed Boringhieri Yalom I. (2014). Il dono della terapia. Ed Neri Pozza

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