L’obesità è una malattia cronica caratterizzata da un peso corporeo talmente eccessivo da diventare invalidante per lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Il rischio per la salute non è dato solamente dal peso, ma dalle complicanze mediche che ad esso si associano ( diabete di tipo 2, ipertensione, problemi cardiovascolari e respiratori, apnee notturne). La sovralimentazione degli obesi ha la funzione di compensare con il cibo qualche problema di tipo emotivo di cui non sempre la persona è consapevole. La terapia per l’obesità, come per altri disturbi legati al cibo, richiede un approccio mutidisciplinare che coinvolga oltre allo psicoterapeuta l’intervento del medico e del nutrizionista.
Durante la psicoterapia vengono valutati e presi in esame gli aspetti emotivi, cognitivi, e sociali legati all’obesità, per offrire un valido contributo nella gestione del disagio che la persona vive e per affrontare le problematiche associate al sovrappeso. L’obiettivo è prendere in considerazione le convinzioni disfunzionali che sono alla base del mantenimento del comportamento alimentare scorretto e analizzare i meccanismi cognitivi, comportamentali e emotivi implicati nel recupero del peso corporeo. I pensieri automatici sono quei tipi di cognizioni che provocano stati emotivi negativi e inducono la persona a perpetuare il comportamento errato. Con l’aiuto del terapeuta il paziente diviene consapevole dei pensieri e degli schemi mentali adottati, mettendo in discussione le sue convinzioni disfunzionali che sono alla base del mantenimento del comportamento disadattivo, trasformandole in idee più realistiche ed idonee alla sua condizione ed alla realtà esterna. Lo scopo del trattamento psicologico è quello di rendere il paziente in grado di fronteggiare i sentimenti e i pensieri legati al cibo sviluppando una serie di abilità finalizzate alla gestione più efficace dei problemi che si presentano durante il programma di perdita di peso.