Attaccamento e amore
Bowlby, lo psicologo che ha teorizzato l’ormai conosciutissima “Teoria dell’attaccamento”, sostiene che i rapporti e le relazioni che gli adulti instaurano con i loro simili sono lo specchio delle prime forme di attaccamento di cui hanno fatto esperienza nelle loro relazioni significative.
Il contatto con la madre è importante non solo per gli umani, ma anche per molte altre specie animali. Ad esempio, nelle osservazioni di Harlow i cuccioli di scimmia macao, privati della genitrice, preferivano attaccarsi ad una scimmia peluche piuttosto che ad una metallica, nonostante quest’ultima fosse provvista di biberon per succhiare il latte. Nel tempo queste scimmie diventarono tristi a causa della mancanza di contatto e sguardi di una vera madre e, da adulte, una volta diventate madri a loro volta, si rifiutarono di allattare i loro piccoli, non li protessero ed alcune arrivarono persino ad aggredirli o ad evitarli.
Il rapporto madre bambino è caratterizzato da accudimento, da contatto visivo, tutti elementi che vanno a strutturare il sistema di attaccamento del piccolo. Come il neonato tramite determinati comportamenti (succhiare, piangere, sorridere) suscita nella madre delle risposte comportamentali di cura, a sua volta la madre con i gesti di affetto e amore stimola nel piccolo quei comportamenti sopra citati volti alla sopravvivenza. La diade madre bambino è fatta di gesti reciproci e di sintonia espressiva.
La psicologa Ainsworth ha studiato i diversi tipi di attaccamento dei piccoli tramite delle procedure che permettevano di osservare il comportamento del bambino quando la madre, in situazioni diverse, lasciava la stanza dove era il figlio per poi tornarvi.
In una situazione del genere, i tipi di attaccamento che gli psicologi osservano possono essere raggruppati in quattro categorie:
- I bambini con un attaccamento sicuro esprimono disappunto e protestano quando la madre si allontana e cercando il contatto al ritorno della mamma. Quindi una volta rassicurati riprendono ad esplorare la stanza e a giocare. Le mamme di questi bimbi hanno un comportamento adeguato: sanno rispondere alle richieste di fame, pianto e dolore.
• I piccoli che non protestano all’allontanamento della madre e la evitano al suo ritorno hanno un attaccamento evitante. Le loro mamme minimizzano la sofferenza promuovendo troppo presto l’autonomia del piccolo.
• Come i bimbi con attaccamento sicuro quelli con attaccamento ansioso-resistente si oppongono all’allontanamento della mamma dalla stanza e una volta rientrata la madre proseguono a protestare nonostante siano in contatto stretto con essa. Le madri di questi bimbi hanno comportamenti contrastanti e imprevedibili: talvolta amorevoli e pronte all’ascolto dei bisogni del figlio, talvolta evitanti.
• Infine i bambini con attaccamento disorganizzato quando la madre non c’è piangono e si disperano, la chiamano, vanno verso la porta per poi, una volta ritrovata la mamma, rimanere in silenzio evitandola e ignorandola. Questi piccoli hanno difficoltà a gestire l’angoscia di separazione e non riescono ad avere comportamenti ben organizzati quando si trovano in situazioni di stress come se non sapessero bene quale comportamento metter in atto. Spesso loro madri sono depresse o alcolizzate.
Come detto sopra lo stile di attaccamento sviluppato nelle prime fasi di vita si ripercuote sulla modalità di entrare in relazione con gli altri da adulti. Infatti molti studi affermano che le persone con Dipendenza affettiva (DA), una forma di disturbo in cui l’oggetto della dipendenza è un altro individuo (per saperne di più sul DA http://www.insostanza.it/la-dipendenza-affettiva), sono cresciuti in nuclei familiari in cui non vi sono state figure di riferimento importanti, al contrario con presenza di confusione di ruoli e talvolta hanno subito abusi di tipo emotivo o sessuale. In questo tipo di ambiente il bambino difficilmente può sviluppare un senso di fiducia nell’altra persona.
Quello di cui i bambini hanno bisogno non è presenza fisica, ma presenza affettiva. Crescere in un ambiente prevedibile permettere loro di divenire adolescenti e poi adulti sereni, di sentirsi tranquilli nell’allontanarsi dalla madre, dalla casa genitoriale alla scoperta del mondo e di se stessi. Solo così da grandi potranno investire in altre relazioni significative con la consapevolezza di essere persone degne di amore e capaci di schiudersi nei rapporti amicali e affettivi.